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Felicita' a scoppio ritardato

Vi capita di vivere una particolare situazione ma rielaborare le sensazioni positive di quella situazione stessa solo il giorno dopo..a mente piu' fredda? Come se riusciste ad essere piu' felici nel ricordo che nel momento stesso?
Post edited by Adalgisa on
E' vero se è vero che è vero che..
che mi fa impazzire se penso che le cose che ho toccato insieme a te debbano svanire...dimmi che non è, dimmi che non è tutta un'illusione...un'illusione"
che mi fa impazzire se penso che le cose che ho toccato insieme a te debbano svanire...dimmi che non è, dimmi che non è tutta un'illusione...un'illusione"
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Commenti
tendo a "cristallizzare" le occasioni che mi procurano felicita, sul momento.
È solo rielabolandole con calma che riesco a comprendere se e quanto,un determinato evento possa avermi resa felice.
Credo che si tratti di un "elaborazione" molto accurata, laddove non c'è l'istinto immediato di comprendere cosa mi possa "emozionare".
Questo implica una maggiore probabilità a vivere queste emozioni in modo differito.
Se poi aggiungi che la sorpresa (ed un'emozione in quanto fenomeno estemporaneo) può essere vissuto come dolore/paura, si capisce che diventa un meccanismo spontaneo.
Da cui segue che pretendere che alcune menti vivano la felicità nell'immediato è una forma di violenza a tale natura.
Si denigra questa modalità con termini dispregiativi, come "rimuginare", ma non ci rende conto del limite di tale pensiero diffuso.
Il fatto di far prevalere la razionalità all'istinto non significa essere privi di emozioni, ed al contrario può condurre ad una felicità che prevede, nella sequenza di menti portate al controllo/programmazione:
Felicità di attesa verso l'evento previsti
Felicità di osservazione
Felicità del dopo, nel ripensare e nel rianalizzare gli eventi.
che mi fa impazzire se penso che le cose che ho toccato insieme a te debbano svanire...dimmi che non è, dimmi che non è tutta un'illusione...un'illusione"