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Devo proprio?! (Scusate il sarcasmo).

in Mi presento
Ciao a tutti,
mi chiamo Tachipirina (non so se posso dire il mio vero nome) ed ho 32 anni. Sono entrata in questo forum per conoscere altre persone neurodiverse. Io non ho mai ricevuto una diagnosi d'autismo, i miei genitori non ci hanno mai pensato, ma posso dire che non è stato per niente facile per loro (soprattutto per mia madre) crescermi. Fin dai primi mesi odiavo i rumori forti ed i miei genitori per farmi dormire dovevano portarmi in giro in macchina (tutte le sere). C'erano giorni che dormivo di giorno e restavo sveglia di notte. Lo svezzamento è andato abbastanza bene tranne che mangiavo SOLO quando vedevo la pubblicità. Ho iniziato a parlare subito (avevo meno di un anno) ed a due anni avevo una bellissima parlantina, una memoria strabiliante, ero piena di fantasia, furbetta ed intelligente. All'asilo non ci ho mai voluto andare, sia perché avevo sempre l'influenza e sia perché la classe la percepivo come caotica, rumorosa, senza senso (preferivo restare a casa a disegnare). Infatti non ho mai socializzato con nessuno (forse solo con una bambina). É successo anche che al terzo anno mi hanno "bullizzata" portandomi in bagno e bagnandomi completamente. Io non riuscivo a capire il perché... mi ricordo solo che mia madre discusse animatamente con le maestre che si erano assentate per troppo tempo!
Alla scuola elementare fu anche peggio perché una maestra mi terrorizzava urlandomi in faccia "PARLA!" ma io ero troppo intimidita per farlo ed assumevo atteggiamenti strani. Mia madre mi cambiò di scuola... così filò meglio. La scuola media l'ho passata abbastanza bene, ovviamente vita sociale zero. Avevo solo due amiche (che sono risultate più dannose che altro). Anche qui insulti, ecc... ero un'adolescente se vogliamo tranquilla: andavo a scuola, ero attenta alla lezione, tornavo a casa. Scambiavo qualche parola con qualcuno ma non ho mai sentito il bisogno di andare oltre... non ero interessata. Amavo leggere e disegnare, amavo starmene per conto mio, la mia grande fantasia mi è sempre venuta in aiuto facendomi percepire mondi fatti d'arte, storia e poesia. Alla scuola superiore è andata bene anche se ho iniziato ad avere problemi d'ansia, panico ed a seguire rituali per spegnere l'ansia. Non avevo amici, non andavo ai compleanni (m'ingnoravano tutti perché me ne stavo per conto mio), per fortuna almeno non m'insultavano più! Ho iniziato così a percepirmi come diversa... oppure strana... perché non riuscivo a creare quelle magnifiche amicizie di cui gli altri erano capaci? Forse erano gli altri che erano "omologati" o troppo "superficiali" per me? Gli argomenti di cui parlavano erano senza interesse... relazioni, uscite, pettegolezzi, ecc... banalità.
Idem all'università dove andavo, seguivo la lezione e tornavo a casa. Tutte le mie coinquiline mi hanno sempre escluso oppure si sono approfittate di me perché ero troppo ingenua. In genere non riesco a cogliere il limite nelle amicizie (o dico tutto di me o zero). Poi nelle situazioni sociali mi viene l'ansia e preferisco conoscere una persona alla volta, a casa mia. Ho anche il vizio di sfarfallare con le mani per scaricare il nervoso, seguo dei rituali durante la giornata, odio i cambiamenti ed altre cose "bizzarre". Oggi sono sposata ed ho un bambino di quattro anni probabilmente autistico (non abbiamo ancora fatto il test A.D.O.S. perché le liste d'attesa sono lunghissime ma ha già cominciato con logopedia e psicomotricità relazionale). Mi sono avvicinata all'autismo grazie a lui... e sempre grazie a mio figlio forse arriverò anch'io a capire meglio me stessa... forse anch'io faccio parte del suo meraviglioso mondo. Attendo diagnosi...
Grazie per aver letto fin qui! :)
Un abbraccio virtuale...
Tachi.
mi chiamo Tachipirina (non so se posso dire il mio vero nome) ed ho 32 anni. Sono entrata in questo forum per conoscere altre persone neurodiverse. Io non ho mai ricevuto una diagnosi d'autismo, i miei genitori non ci hanno mai pensato, ma posso dire che non è stato per niente facile per loro (soprattutto per mia madre) crescermi. Fin dai primi mesi odiavo i rumori forti ed i miei genitori per farmi dormire dovevano portarmi in giro in macchina (tutte le sere). C'erano giorni che dormivo di giorno e restavo sveglia di notte. Lo svezzamento è andato abbastanza bene tranne che mangiavo SOLO quando vedevo la pubblicità. Ho iniziato a parlare subito (avevo meno di un anno) ed a due anni avevo una bellissima parlantina, una memoria strabiliante, ero piena di fantasia, furbetta ed intelligente. All'asilo non ci ho mai voluto andare, sia perché avevo sempre l'influenza e sia perché la classe la percepivo come caotica, rumorosa, senza senso (preferivo restare a casa a disegnare). Infatti non ho mai socializzato con nessuno (forse solo con una bambina). É successo anche che al terzo anno mi hanno "bullizzata" portandomi in bagno e bagnandomi completamente. Io non riuscivo a capire il perché... mi ricordo solo che mia madre discusse animatamente con le maestre che si erano assentate per troppo tempo!
Alla scuola elementare fu anche peggio perché una maestra mi terrorizzava urlandomi in faccia "PARLA!" ma io ero troppo intimidita per farlo ed assumevo atteggiamenti strani. Mia madre mi cambiò di scuola... così filò meglio. La scuola media l'ho passata abbastanza bene, ovviamente vita sociale zero. Avevo solo due amiche (che sono risultate più dannose che altro). Anche qui insulti, ecc... ero un'adolescente se vogliamo tranquilla: andavo a scuola, ero attenta alla lezione, tornavo a casa. Scambiavo qualche parola con qualcuno ma non ho mai sentito il bisogno di andare oltre... non ero interessata. Amavo leggere e disegnare, amavo starmene per conto mio, la mia grande fantasia mi è sempre venuta in aiuto facendomi percepire mondi fatti d'arte, storia e poesia. Alla scuola superiore è andata bene anche se ho iniziato ad avere problemi d'ansia, panico ed a seguire rituali per spegnere l'ansia. Non avevo amici, non andavo ai compleanni (m'ingnoravano tutti perché me ne stavo per conto mio), per fortuna almeno non m'insultavano più! Ho iniziato così a percepirmi come diversa... oppure strana... perché non riuscivo a creare quelle magnifiche amicizie di cui gli altri erano capaci? Forse erano gli altri che erano "omologati" o troppo "superficiali" per me? Gli argomenti di cui parlavano erano senza interesse... relazioni, uscite, pettegolezzi, ecc... banalità.
Idem all'università dove andavo, seguivo la lezione e tornavo a casa. Tutte le mie coinquiline mi hanno sempre escluso oppure si sono approfittate di me perché ero troppo ingenua. In genere non riesco a cogliere il limite nelle amicizie (o dico tutto di me o zero). Poi nelle situazioni sociali mi viene l'ansia e preferisco conoscere una persona alla volta, a casa mia. Ho anche il vizio di sfarfallare con le mani per scaricare il nervoso, seguo dei rituali durante la giornata, odio i cambiamenti ed altre cose "bizzarre". Oggi sono sposata ed ho un bambino di quattro anni probabilmente autistico (non abbiamo ancora fatto il test A.D.O.S. perché le liste d'attesa sono lunghissime ma ha già cominciato con logopedia e psicomotricità relazionale). Mi sono avvicinata all'autismo grazie a lui... e sempre grazie a mio figlio forse arriverò anch'io a capire meglio me stessa... forse anch'io faccio parte del suo meraviglioso mondo. Attendo diagnosi...
Grazie per aver letto fin qui! :)
Un abbraccio virtuale...
Tachi.
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