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Ve lo ricordate il vostro esame di maturita'?
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Commenti
Comunque hai avuto un percorso scolastico molto simile a quello di mio fratello. Io me la sono cavata perche' nonostante non studiassi molto, ho scelto un liceo nella speranza di limitare l'eventuale bullismo nei miei confronti, ed eccetto il caso unico ma molto spiacevole di un ripetente di un'altra classe che poi dopo poco ha cambiato scuola (per fortuna), effettivamente ho vissuto una vita scolastica abbastanza tranquilla. Non mi sono fatto nessun amico al liceo, ma nemmeno nemici, e questo mi importava sopra ogni cosa. Cosi sono riuscito ad arrivare fino alla fine.
Ti auguro il meglio!
Mi ricordo le sessioni di studio interminabili, con le quali le mie amiche ed io tentammo di recuperare un anno intero di nozioni scarsamente apprese; mi ricordo che ogni mezz’ora c’era qualcuno che dava di matto per lo stress e scoppiava a piangere, o a urlare, o a lanciare oggetti, o a saltare, o a ridere sguaiatamente, e in casa mia sembrava esplosa una bomba.
Mi ricordo che la mattina del primo scritto la mia amata professoressa di italiano venne a farci supporto morale all’ingresso; quando provai a lamentarmi con lei del caldo dell’ansia e del sonno, mi prese per una spalla e mi disse “non me ne frega un cazzo, adesso vai lì e fai quello che devi” (abbassando notevolmente la voce sulla parola “cazzo”, perché era pur sempre una signora, e rivolgendomi l’inconfondibile sguardo di chi ti sgrida perché ti vuole bene).
Mi ricordo chiaramente lo sguardo ansioso della professoressa di diritto ed economia quando lesse il documento della seconda prova: un grafico sull’economia; in classe non ne avevamo mai visto uno. Mi ricordo anche che il giorno della seconda prova finii il compito in tempi record perché non ne potevo più di stare seduta.
Mi ricordo che all’orale ho provato immensa vergogna per la mia pressoché nulla conoscenza del programma, che non passò inosservata nonostante l’apprezzato monologo sulla bellezza che portai come tesina. Mi ricordo che la professoressa di matematica, che per tre anni mi aveva detestata, cercò di salvare l’ultimo briciolo di dignità rimastami non facendomi la domanda di fisica, ma venne sollecitata dal commissario esterno, e feci scena muta a partire dalla domanda “c’è un argomento di cui ti senti di parlarci?”
Mi ricordo tutti i numeri: 14 + (11 + 15 + 10) = 70, il mio orribile e tristemente meritato voto di maturità.
Mi ricordo che prima di uscire dal cancello dell’istituto aspettai un minuto, perché sapevo che sarebbe stata l’ultima volta, e quando finalmente feci quell’ultimo passo urlai forte, e tutti urlarono con me, senza sapere che non fosse un grido di (sola) liberazione e gioia.
Avevo una prof che mi detestava, e mi sono presa una bella rivincita, visto che la commissione esterna mi ha valutato positivamente sulle sue materie.
Non avevo ansia perchè ero giá proiettata all'universitá, non vedevo l'ora di andarmene.
Prima prova andata benissimo, non ricordo che argomento scelsi.
La seconda prova era di matematica, alla fine ci siamo passati il compito quindi era uguale a tutti.
Alla terza ho suggerito molto.
La prova orale è stata fantastica, ho parlato anche di argomenti fuori programma.
Il brutto è arrivato dopo, ho preso tre voti in piú della mia super amica e compagna di banco. Lei era molto invidiosa ed ha spifferato in giro alcune cose che le avevo confidato, per fortuna dei ragazzi mi hanno informata.
All'inizio ero molto triste, mi fidavo di lei e non capivo come avesse potuto farmi questo per dei voti che non sarebbero serviti a niente, poi è arrivata la rabbia e l'ho mandata a quel paese, non ho rimpianti.
@RobK purtroppo un episodio simile al tuo mi e' accaduto col mio storico compagno di banco. Per 4 anni lui ha preso il triplo dei miei voti, io non ho mai detto nulla di male, ma al 5' io
L'ho superato... e lui me l'ha fatto pesare. Pensa, io 91 e lui 89, una differenza minima tra l'altro. Almeno lui ha avuto le balls di dirmelo in faccia. Ho chiuso con lui. Credevo di aver avuto un amico in classe, invece mi ero sbagliato.
Io non sono un tipo da rapporti intimi, ma credo che l'amicizia non abbia prezzo ne' invidia.
Era una di quelle che facevano della scarsità in matematica un vanto, tanto lei era brava in letteratura, salvo poi rifarsi con un 9 in iscienze conseguito con compiti a domande aperte più soggettivi di un tema di italiano.
Comunque, nel dettaglio, il quinto liceo per me fu un anno scolasticamente piatto. Non mi appassionai alle materie umanistiche (a posteriori la ragione è che venivano insegnate come se fossero un ciclo che si ripete dogmaticamente, senza dare il tempo per metabolizzare. Per di più ti obbligano a sapere tutto l'intervallo storico con eguale competenza). Studiavo sempre all'ultimo con lo scopo di strappare la sufficienza che poi spesso si traduceva in un 7 e qualche volta in un 8.
Arrivati alla maturità presi 12 al tema con un saggio breve poco originale (la prof sosteneva fosse banale, fu pure la prova che mi andò peggio). 15 alla seconda prova (il commissario esterno disse pure che era la migliore che ha corretto nella sua carriera. Mi sono imbarazzato. Sapevo con certezza che ciò fosse dovuto al fatto che lui insegnava in una scuola di periferia e non a Roma centro). 14 alla terza prova. Quest'ultima di sicuro la più truccata. All'orale quando me la fecero vedere commentai sotto voce: "ah, stavolta mi è andata bene rispetto alle simulazioni". E la commissaria interna di inglese mi fece un cenno sommesso di stare zitto :D
All'orale mi diedero un 30, credo in linea col "Si guarda a ciò che c'è e non a ciò che non c'è".
Il presidente di commissione, vedendomi pure molto ambizioso sul futuro, alla fine disse: "Mi raccomando abbi rispetto per te".