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Prosieguo della mia piccola storia di quasi amore
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Commenti
In pratica come all'inizio inizio della storia, ho questa certezza cieca che lui ritornerà.
In effetti lui è ritornato, per illudermi e poi ferirmi. Forse lo farà di nuovo e ci cascherò di nuovo.
Penso tra me e me che non è possibile che mi abbia esclusa dalla sua vita, non ci posso credere.
Vorrei solo capirlo.
Provato anche io, terribile perché sembra reale, mentre si tratta di poco più di un ologramma. Prima o poi passa ma devi impegnarti.
Ero ritornata all'attacco negli ultimi tempi, ricevendo delle risposte positive.
Dopo l'ultimo scambio di messaggi in cui persisteva nell'essere ambiguo all'ennesima domanda che lo metteva con le spalle al muro, ho deciso che francamente ho fatto tutto il possibile.
Nell'ultimo mese ho sperato, sperato davvero perché si era fatto più intimo, si apriva di più, ma a un banale 'mi manchi' si defilava dalla conversazione; alla fine quando gli ho chiesto perché evitasse di rispondere solo ai messaggi in cui esprimevo qualcosa di sentimentale e se credeva davvero di tornare qui prima o poi, ha eluso come al solito la questione e mi ha detto 'non voglio che pensi a me'. Probabilmente sa che non tornerà mai? Non lo so. Gli ho detto che non lo avrei annoiato per un po' ma che ero sicura che ci sarei ricascata perché i miei sentimenti per lui sono troppo forti.
Poi mi sono detta: e se invece stavolta mi riuscisse di sparire per sempre?
Il brutto è che niente di tutto questo ha senso. So per certo che lui l'interesse per me ce l'ha, so per certo con la sua donna non ci sta bene e potevamo essere una coppia magnificamente assortita. LUI ha deciso di infliggere un danno a tutti (io, lui e la sua ragazza attuale) in nome di non so che cosa, forse solo pigrizia o pavidità.
Ho cancellato il suo numero e l'ho bloccato da Whatsapp, l'unico mezzo con cui comunicavamo.
L'ho dovuto fare perché sono due notti di seguito che apro la scatola dei sonniferi con l'intento di mandarla tutta giù, e penso che sono emotivamente troppo stanca e provata per resistere ancora a lungo a quell'impulso, e penso anche che la causa scatenante di quell'impulso sia lui.
La mia salute mentale non poteva più reggere questo continuo alternarsi di illusione e disillusione. Ho provato tutte le strategie possibili, il risultato sono stati otto mesi di angoscia e psicofarmaci. Non me ne pento, lo ribadisco, non avrei potuto fare altrimenti, ma ora basta: ora non posso fare altrimenti che chiudere io con un gesto forte.
Mi dispiace per la sua donna che per quanto non tenga a lui -come so ed evinco da fonti e fatti che non vi sto a dire- ha subito una mancanza di rispetto anche per colpa mia, mi dispiace per il male che ho persistito a fare a me e nonostante tutto mi dispiace per lui perché sono ancora innamorata e so che è una persona infelice. È come tutti quelli che trascinano per anni relazioni infelici per motivazioni demenziali, magari per dividere l'affitto.
Per il resto mi rema tutto contro (il poco che faccio socialmente, l'università, la salute)
Lui è comunque il mio pensiero fisso.
Probabilmente nemmeno noterà la mia assenza, o per la stessa pigrizia e pavidità di cui sopra non farà nulla per capire cos'è successo. Peggio ancora, ci starà pure un po' male perché mi voleva bene ed era attratto ma preferirà ancora subordinare la sua comoda infelicità attuale a un bel progetto di vita insieme, che io sarei stata capacissima di portare avanti perché sarei stata una compagna perfetta per lui, e ho un coraggio e una tempra che non credevo di avere.
Se domani lui uscisse di casa e incontrasse la donna della sua vita almeno la cosa avrebbe avuto un senso per uno dei due. So troppo bene invece che non succederà a me.
Ieri provavo una rabbia atroce, avrei voluto prendere istantaneamente un volo per la sua città per gridargli in faccia il male che mi ha fatto, umiliarlo davanti alla sua fidanzata, rovinargli la vita in qualsiasi modo. Ma a che pro? Magari la sua fidanzata sa già tutto e le sta pure bene, forse ragiona come lui e per paura dei cambiamenti accetta anche che il suo uomo esca con altre donne quando non è a casa con lei.
Sì, nella mia testa c'è sempre un finale alla Harry ti presento Sally, in cui lui capisce di avermi persa per sempre e si pente. Ma so perfettamente che non sarà così, ho solo ricevuto l'ennesima lezione di vita da estendere stavolta anche all'ambito sentimentale, cioè che è inutile sforzarsi per qualsiasi cosa, c'è chi nasce vincente e chi nasce perdente, e io sono una perdente. Una perdente coraggiosa, intelligente, e lasciatemelo dire da sola con un po' di arroganza, con una forza sovrannaturale -perché, a guardarmi dall'esterno, quello che ho sopportato a livello emotivo negli ultimi mesi mentre la gente attorno a me crollava per questioni demenziali e io dovevo aiutarla stando come stavo, è stato dimostrazione di una forza sovrannaturale che credo poche persone attorno a me abbiano-, ma sempre una perdente, una vinta dalla vita, come volete chiamarla voi.
Non ne uscirò fortificata, credo che sia la ferita peggiore che mi sia stata inflitta nella mia vita. Prego che il dolore mi uccida ma so tristemente che domani mi sveglierò e mi toccherà andare avanti. Ma so anche che anche quando se ne è andato la prima volta credevo che non sarei sopravvissuta, e invece ce l'ho fatta, avrei preferito non farcela ma ce l'ho fatta. Continuerò a riempire il tempo, trascinandomi come il fantasma di me stessa.
Mi dispiace moltissimo sia finita così.Davvero.